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Chi era P.Buresti

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Arturo Buresti nasce il 20 marzo del 1924 nella piccola frazione di Vitiano, comune di Arezzo, a poche centinaia di metri da Castiglion Fiorentino. Ottavo di nove figli, di cui quattro morti in tenera età a causa degli stenti e delle malattie frequenti all'epoca, Arturo cresce allevato dal padre Guido, un modesto coltivatore diretto, e dalla madre Abigaille Santiccioli, custode della numerosa famiglia, ricevendo un'educazione fortemente religiosa. Nel 1936, a soli dodici anni, Arturo si lascia guidare verso la vocazione religiosa: E’ il 28 Maggio di quell'anno; con i genitori si è recato al Santuario della Madonna di Canoscio, a pochi chilometri da Città di Castello (Perugia), il cui culto è particolarmente caro anche nel vicino versante aretino. Sono le 10.30 ed Arturo si è confessato da pochi istanti quando, come testimonierà per tutta la sua vita, avverte una voce accompagnata da una visione all'interno della chiesa che gli dice "tu dovrai essere missionario". La Madonna lo ha chiamato. Ma l'avvio fu appena brusco, poichè quando il padre ascoltò siffatto racconto l'immediata reazione fu di mollare un pesante ceffone al figlio, temendo che lo stesso avesse mancato di rispetto verso la Santa Madre di Cristo raccontando una bugia. Inizia, invece, il cammino del giovanetto sulla via della professione religiosa. Nello stesso anno Arturo entra in seminario; nel 1942 è accolto nella congregazione marista; nel 1948, precisamente il 25 Febbraio, è ordinato Sacerdote a Torino. I primi incarichi di ministro del culto, Arturo motorinoaffrontati con l'entusiasmo che lo renderà noto, lo portano a Siracusa, poi a Torino, poi a Brescia, affinchè si prepari a divenire un vero missionario. Purtroppo nella Pasqua del 1953 si ammala improvvisamente: forti dolori alla schiena ed un'ernia gli impediscono di partire per le missioni. Probabile destinazione sarebbe stata l'Oceania. Le incerte condizioni di salute motivarono la sua assegnazione quale Direttore Spirituale al Seminario dei Padri Maristi di Rivaio in Castiglion Fiorentino, dove nel 1955 divenne Rettore dello stesso e Superiore della Comunità. All'epoca nel seminario c'erano 130 aspiranti sacerdoti, un numero impensabile oggi. L'impegno sociale comincia a nascere in quegli stessi anni: Padre Arturo promuove cantieri di lavoro secondo il piano Fanfani per aiutare i disoccupati e loro famiglie ad avere un reddito di sussistenza, aggiungendo a questo viveri ed altri aiuti materiali che egli stesso si premurava di trovare. Grazie ai cantieri riesce a portare a termine lavori di sistemazione strutturale dell'edificio che ospita il seminario ed a costruire una palestra nelle immediate vicinanze. Nel 1962 è destinato a Roma; comincia a recarsi da missionario a visitare la realtà degli emigrati italiani in Belgio, Lussemburgo, Francia, Germania dove conosce la disperata condizione di tanti minatori. A Roma insegna religione al Liceo Tasso di Via Sicilia dal 1962 al 1964. Inizia l'opera missionaria vera e propria nel 1964 permettendo la costruzione un lebbrosario nel Congo. Dal 4 Ottobre 1964 è Parroco di Rivaio a Castiglion Fiorentino dove rimane fino al 1975, un lungo periodo nel quale consolida il suo legame con i giovani del paese e riesce a realizzare con loro quello che è rimasto il "Villaggio del giovane": spazio e strutture ricreative, sportive e di aggregazione lungo il tracciato dell'attuale SS 71. Proprio assieme ai giovani il Padre inizia la raccolta di fondi per finanziare missioni di aiuto ai poveri della terra. Dal 1975 è Parroco di Manciano, frazione di Castiglion Fiorentino che in precedenza si chiamava Misericordia ed anche lembo di terra dove è nato Roberto Benigni. Nello stesso anno inizia i viaggi missionari dove porta di persona il risultato dei suoi sforzi per la raccolta di fondi: Argentina, Brasile, Venezuela, Oceania, Africa, Togo, Nigeria, Mali e soprattutto Perù, dove concentra la sua azione dal 1980. Questo per diverse ragioni: innanzitutto la forte presenza di missionari maristi in grado di gestire al meglio gli aiuti di anno in anno sempre più consistenti, la povertà estrema delle zone più degradate e, come racconterà tutta la vita, "….. per aver visto un bambino morire di fame tra le mie mani…..". Dal 1983 il suo impegno è per una tazza di latte al giorno per i bambini peruviani: parte con 50, oggi sono 3000. Alla tazza di latte aggiunge poi un panetto. Via anche alle adozioni scolastiche a distanza, per permettere ai bambini poveri di studiare: parte con 16, oggi sono 286. Sorgono grazie a lui scuole, strutture sanitarie, aiuti di ogni tipo per i giovani seminaristi peruviani. Nel corso degli anni stringe rapporti con tante realtà in tutta italia: associazioni, enti, imprese, cittadini e fedeli. In particolare quello con i giovani della SANVIS di Rimini ai quali rimane particolarmente legato e che durerà sempre. Dal 1987 è presidente del Gruppo Storico e Sbandieratori di Castiglion Fiorentino con i quali viaggia verso numerosi paesi e nazioni del globo terrestre, sempre in nome dell'amicizia, della fratellanza e della solidarietà. Da diversi anni l'Amministrazione Comunale di Castiglion Fiorentino partecipa direttamente ai suoi progetti contribuendo al reperimento di fondi per le iniziative messe in cantiere dal padre stesso. Rimane la migliore testimonianza di questo intento la "Estate per la vita 1999": un cartellone estivo di teatro, musica ed attività culturali tutte accomunate dalla raccolta di fondi per la costruzione di una scuola per i bambini di Sullana, nel Nord desertico del Perù. Scuola inaugurata nel novembre dello stesso anno. All'inizio del 2001 Fabrizio Meoni, castiglionese campione di tanty Rally mondiali di moto fuoristrada conquista il sogno di una vita vincendo la prestigiosa "Parigi /Dakar". Fabrizio, già allievo/chierichetto del Padre Arturo e memore dei suoi insegnamenti, promuove in accordo con il missionario la costruzione di una scuola per i bambini di Dakar. L'anno successivo il campione ripete la vittoria e raddoppia l'impegno verso il povero stato africano lanciando il secondo progetto di edificazione a fini scolastici. L'ingresso nella leggenda del motociclista ed il suo attaccamento alla causa missionaria del Padre Buresti sono all'attenzione dell'opinione pubblica nazionale. Nel Gennaio del 2002 il Sindaco di Castiglion Fiorentino nomina il missionario in partenza per il Venezuela e la Colombia "Ambasciatore di solidarietà della Città di Castiglion Fiorentino". Nonostante l’età i viaggi missionari del Padre Buresti continuano ed aumentano le mete missionarie: grazie all’impegno di due medici castiglionesi che hanno svolto attività volontaria in Tanzania sensibilizzando la nostra opinione pubblica locale sulle gravi ed urgenti necessità proprie di quella realtà degradata il padre Arturo raccoglie nel 2002, su proposta del Consiglio Comunale della Città, una nuova sfida. La porterà a termine l’anno successivo in un viaggio missionario estivo nel quale viene donata una clinica mobile all’ospedale di Itigi, città dell’entroterra tanzaniano, frutto delle iniziative del volontariato di Castiglion Fiorentino, dell’aiuto di tanti benefattori e del contributo determinante di Fabrizio Meoni. Nell’occasione visita e stringe rapporti con il “Villaggio della speranza” di Dodoma, neo-capitale tanzaniana, dove si curano bambini sieropositivi orfani o abbandonati. Il viaggio è anche il primo da Presidente dell’Associazione “Solidarietà in buone mani Onlus”. Padre Arturo infatti, nei primi mesi nel 2003, ha fatto presente ai suoi collaboratori di sentire il bisogno di trasferire in una nuova dimensione collettiva quello che è il suo impegno missionario. Il 7 Maggio, assieme ad amici e collaboratori, fonda la neonata associazione approvandone lo statuto ed eleggendo il primo Consiglio Direttivo.Il 7 gennaio 2005 il Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi, su proposta del Ministro degli Esteri On.le Gianfranco Fini, ha conferito a Padre Arturo Buresti la speciale onoreficienza della "Stella della solidarietà Italiana" per il suo impegno a favore dei popoli sottosviluppati. Purtroppo, dopo questa grande gioia, la grande tristezza dovuta alla morte improvvisa ed inaspettata del caro Fabrizio Meoni durante la Parigi - Dakar 2005. Arrivano così alcuni dei momenti più dolorosi della sua vita. Poi la forza di andare avanti nel nome e nel ricordo del grande campione di sport e generosità.Padre Arturo Buresti vive a Manciano di Castiglion Fiorentino, accudito dalla perpetua Viola, dove ogni giorno la provvidenza, la generosità e l'affetto di chi lo conosce porta continuo sostegno economico e morale al suo impegno missionario.

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